Venerdì 6 maggio sciopero nazionale del turismo e ristorazione, farmacie e terme e pulizie ­ In Veneto manifestazione a Venezia ­ ODONI (Filcams Vicenza): “ancora nulla sui rinnovi contrattuali, situazione insostenibile”

In Italia sono più di un milione e cinquecentomila i lavoratori impegnati nel turismo, pulizie, impianti termali e farmacie private, che il 6 maggio incroceranno le braccia, e come obiettivo hanno i rinnovi dei Contratti Nazionali. Contratti scaduti, alcuni da troppi anni, ed è per questo che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno indetto una giornata di sciopero intersettoriale per l’intero turno di lavoro, per il Veneto con manifestazione a Venezia. La motivazione dei mancati rinnovi è similare tra comparti differenti e spesso si tratta di veri e propri tentativi di smantellamento del contratto collettivo nazionale di lavoro, che come fine ultimo hanno quello di ridurre i costi, scaricandone le conseguenze sui lavoratori, che da troppo tempo non vedono aumenti in busta paga. “Una situazione non più sostenibile”, afferma il segretario generale di Filcams Vicenza Alessio Odoni, “che aggrava le difficoltà del Paese, ancora in attesa di una vera ripresa economica. Una situazione che sfalsa le condizioni di mercato tra imprese e divide i lavoratori”. “In provincia di Vicenza si registra un continuo aumento dell’utilizzo dei voucher”, osserva Odoni, “che anche nel settore del turismo spesso vengono usati per “mascherare” prestazioni di lavoro continuative e subordinate invece che regolarizzare rapporti di lavoro realmente occasionali. Ad oggi sempre più lavoratori sono privi di tutele, e non sono coperti da istituti contrattuali e normativi importanti come la malattia e la maternità”. Per il sindacato, e in questo caso per la Filcams, il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) è lo strumento che può e deve regolare i rapporti di lavoro, evitando di escludere e discriminare una parte consistente del mondo del lavoro. La Filcams continuerà con convinzione la battaglia per tutelare e estendere i diritti dei lavoratori e per conquistare i cosiddetti buoni contratti.